Vlog33

Comunità virtuale dei sordi

Vero o Falso?

È vero che tutti i nuovi sordi diventano udenti grazie all’impianto cocleare?

FALSO

L’idea che “tutti i nuovi sordi diventano udenti grazie all’impianto cocleare” è una narrazione propagandistica, costruita per giustificare l’esclusione della Lingua dei Segni, l’eliminazione dell’identità sorda e l’assimilazione al modello udente.

Ogni giorno, a molte famiglie viene detto: “Con l’impianto cocleare, vostro figlio potrà sentire di nuovo”. Ma è davvero così? Le testimonianze raccontano un’altra verità: una realtà fatta di promesse esagerate, frustrazioni nascoste e scelte non libere.

Cos’è (e cosa non è) un impianto cocleare

L’impianto cocleare è una protesi elettronica che stimola direttamente il nervo acustico nei casi di sordità profonda. Non restituisce l’udito naturale: il suono percepito è artificiale, metallico, faticoso da interpretare. Non equivale a “sentire” come un udente, ma a decodificare diversamente il mondo sonoro.

Fatti che vengono ignorati

  1. Non tutti i bambini impiantati sviluppano una percezione utile del suono
  • Alcuni non rispondono affatto
  • Altri percepiscono suoni ma non comprendono il linguaggio
  • Molti necessitano di anni di logopedia intensiva senza raggiungere una comunicazione fluida
  1. Udire non significa diventare udente
  • L’impianto non trasforma un bambino sordo in udente
  • La percezione resta diversa, spesso accompagnata da isolamento e frustrazione, soprattutto senza accesso alla LIS
  1. Molti rifiutano l’impianto o smettono di usarlo
  • Alcuni lo tolgono, altri lo tengono acceso ma lo usano poco o niente
  • Queste esperienze sono diffuse ma raramente dichiarate pubblicamente
  1. “Diventare udente” è una costruzione ideologica
  • Si accetta il bambino solo se si adatta al modello udente
  • È una forma di ricatto simbolico: “O ti adatti, o non vali”

Il mito pericoloso: “Restituisce l’udito”

Dire che l’impianto “restituisce l’udito” è come dire che una gamba meccanica “restituisce la corsa”: non tiene conto della realtà soggettiva e complessa vissuta da chi lo porta. La sordità non si corregge con un’operazione. Il cervello delle persone sorde ha strategie sensoriali e linguistiche differenti, che meritano rispetto.

Ma c’è una domanda che i medici non hanno mai saputo davvero spiegare:
Se fosse davvero vero che tutti i sordi diventano udenti grazie all’impianto cocleare, perché un numero crescente di persone impiantate sceglie comunque di entrare nella comunità sorda e imparare la LIS?
Perché cercano proprio ciò che l’impianto non può dare: una lingua piena, una cultura di appartenenza, una comunicazione autentica, non condizionata da apparecchi e aspettative esterne.

I limiti nascosti

  • Molti non sviluppano linguaggio parlato spontaneo
  • Altri abbandonano l’impianto per disagio, malfunzionamenti o frustrazione
  • Alcuni perdono completamente l’udito residuo
  • Molti adulti raccontano che l’impianto non li ha mai fatti “sentire come gli altri”

Ma queste storie non compaiono nei dati ufficiali: rovinerebbero la narrazione del “progresso”

Evidenze: studi e dati

  • Un articolo “Fallimento chirurgico dell’impianto cocleare: una sfida diagnostica” – Centro Ricerche e Studi Amplifon (ORL.news, 2022): 1.004 interventi, 72 insuccessi (7,2%)

72 insuccessi = 7,2%? Quindi 92,8% di successo?
No, attenzione: ciò indica solo che l’intervento è tecnicamente riuscito, non che la persona senta al 100%. Significa solo che: “l’intervento chirurgico si è concluso senza complicanze tecniche evidenti e il dispositivo funziona da un punto di vista meccanico”.

I numeri reali potrebbero essere più alti

Il 7,2% di insuccessi è un dato dichiarato, ma molti esperti ritengono che il numero reale sia più alto. Questo perché:

  • molti pazienti abbandonano l’impianto senza dirlo ai centri, per paura di deludere i medici
  • alcuni dottori obbligano o manipolano i pazienti a dichiararsi soddisfatti del risultato
  • le famiglie, spesso, non denunciano i problemi per timore di essere colpevolizzate
  • i dati positivi vengono amplificati, mentre quelli negativi restano nascosti nei corridoi ospedalieri

Tanti bambini, manipolati, credono di aver sentito un suono, interpretato dai medici come “sente al 100%”, illudendo i genitori.
Peggio ancora: alcuni bambini udenti che hanno perso l’udito hanno ricevuto l’impianto cocleare, e i medici hanno presentato il recupero uditivo come prova che “tutti i sordi hanno ripreso l’udito”, facendo credere che valga per tutti, quando non è così.

Con il tempo, molti genitori si accorgono che:

  • alcuni figli non usano più l’impianto
  • non parlano come sperato
  • restano isolati e senza accesso alla LIS
  • molti, invece, imparano la LIS e trovano accoglienza nella comunità sorda

Infatti, nel rapporto manca ciò che il 92,8% non dice:

  • Quanti non lo usano più
  • Quanti bambini non parlano
  • Quanti vivono disagio psicologico
  • Quanti hanno perso l’udito residuo
  • Quante famiglie si sono pentite
  • Quanti lo rifiutano in età adulta
  • Quanti sono rimasti isolati, senza LIS

Perché si continua a proporlo come unica via?

  1. Interesse economico
  • Un impianto può costare anche 25.000 €, senza contare i costi aggiuntivi per logopedisti, terapie post-operatorie e manutenzione tecnica
  • Aziende, ospedali e medici ci guadagnano
  • Le lobby impediscono il riconoscimento di strade alternative
  1. Ideologia medica
  • La sordità è ancora vista come un difetto da “riparare”
  • L’impianto è esaltato come traguardo tecnico, non come libera scelta
  1. Negare i fallimenti per salvare il sistema
  • Ammettere i limiti significherebbe aprire crisi educative, legali e finanziarie
  1. Ignoranza culturale
  • Molti professionisti non conoscono la LIS, né ascoltano chi è sordo
  1. Controllo sociale
  • L’impianto serve ad allineare le persone al modello dominante

La LIS: l’alternativa che non conviene

  • Perché non si dice alle famiglie che esiste un’altra via?
  • Perché la LIS non genera profitto
  • Non richiede interventi chirurgici né prodotti brevettabili
  • E soprattutto: permette ai bambini sordi di crescere con consapevolezza, libertà e identità

È come se, un domani, la scienza trovasse una cura per rendere immortali le persone e le agenzie funebri si arrabbiassero perché le loro aziende fallirebbero. Allo stesso modo, con la LIS non si alimenta più un sistema milionario.

Il problema non è la tecnologia. È l’ideologia

L’impianto non è il nemico.
Lo diventa quando viene imposto come unica soluzione, quando nega l’identità sorda, quando impedisce il bilinguismo e quando priva le famiglie di una scelta realmente informata.

Sempre più famiglie e figli sordi scelgono di imparare la Lingua dei Segni Italiana (LIS). Oltre alle numerose esperienze personali, esiste una prova concreta rappresentata dal dibattito organizzato da Vlog33 il 9 gennaio 2021, durante il quale numerose persone sorde ex oraliste hanno condiviso testimonianze significative.

exoralisti1parte-300x169 È vero che tutti i nuovi sordi diventano udenti grazie all’impianto cocleare?

È possibile visionare il filmato cliccando su questa immagine. Si tratta di esperienze che, tuttavia, continuano a essere sistematicamente ignorate o coperte da una parte del mondo medico, che preferisce perpetuare la narrazione propagandistica precedentemente menzionata.

Conclusione

No, l’impianto cocleare non trasforma i sordi in udenti.
Può essere uno strumento, ma non è una bacchetta magica.
Solo il rispetto, l’accesso alla LIS, la libertà di scelta e la verità possono restituire dignità.
Basta con i miti. Cominciamo ad ascoltare chi vive questa realtà.

Vlog33 è disponibile ad accogliere testimonianze anonime di famiglie e bambini impiantati.
Scrivi a: vlog33@vlog33.it

2 COMMENTS

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