Vlog33, che è un canale di informazione seguito dalla comunità sorda con l’obiettivo importante, tra gli altri, di contrastare la disinformazione, il pregiudizio, la falsa credenza e in generale le pratiche che recano danno alle persone sorde e alla loro dignità, favorendo il rispetto delle differenze, la comprensione reciproca e il compromesso culturale alla base della convivenza civile, ha il dovere morale di segnalare alla Rai l’uso di affermazioni scorrette che alimentano alcuni pregiudizi sociali contro i quali la comunità delle persone sorde si batte da decenni e che costituiscono ancora oggi motivo di false credenze ai danni delle persone sorde, nonostante il costante e sistematico impegno nella divulgazione di informazioni corrette a livello istituzionale e non solo.
Per esempio nel titolo a schermo si legge “Traduttrice In linguaggio per non udenti”.
La Legge del 20 febbraio 2006, n. 95 pubblicata nella Gazzetta Ufficiale 16 marzo 2006, n. 63 all’art. 1 dispone che in tutte le disposizioni legislative vigenti, il termine «sordomuto» sia sostituito con l’espressione «sordo». Quindi la Comunità sorda ha scelto di essere definita solamente “sorda” e non anche “non udente”.
Premesso che anche in Italia la Lingua dei Segni Italiana (LIS) è stata finalmente riconosciuta dal Parlamento Italiano il 19 maggio 2021 e premesso che ogni paese ha la propria lingua dei segni (esattamente come avviene per le lingue vocali) si specifica quanto segue:
• La lingua dei segni non può essere definito anche “linguaggio per non udenti” che non solo è scorretto ma alimenta un pregiudizio nei confronti della lingua dei segni il cui valore va invece tutelato, come indicato nell’art. 34-ter del Decreto Legge 22.03.2021, n. 41.
Ancora nel titolo a schermo “il mio linguaggio universale”, titolo fortemente ambiguo che sicuramente lascia la maggioranza del pubblico a ritenere che la lingua dei segni sia universale e non attribuirla realmente uno status di lingua. L’eterogeneità delle lingue dei segni presenta le stesse caratteristiche di quella delle lingue vocali.
Generalmente, come le lingue vocali, le lingue dei segni variano in base al Paese in cui vengono utilizzate: in Italia c’è la lingua dei segni italiana (LIS), in Francia c’è la lingua dei segni francese (LSF), negli Stati Uniti c’è la lingua dei segni americana (ASL) e così via. La grande varietà di queste lingue, quindi, è dovuta alle differenze culturali.
Vlog33 invita la Rai ad avere la responsabilità di fornire informazioni corrette, di contrastare l’ignoranza nel rispetto della dignità delle persone sorde che da troppo tempo ormai chiedono un uso corretto delle parole e di favorire la percezione corretta dei lettori verso le persone sorde e la cultura della comunità a cui appartengono.
Vlog33 è certo che la Rai comprenda che in Italia le persone sorde stanno assistendo a un cambiamento epocale in tema di diritti delle persone sorde, quindi alla comunità sorda tiene fortemente l’importanza e la responsabilità di divulgare informazioni corrette.
Associazione Vlog33
Condivido pienamente la vostra indignazione per quanto riguarda l’uso improprio di termini riguardanti le persone sorde da parte della Rai.
Caro Vlog33, condivido pienamente , vorrei soltanto che possa tradurre in LIS piuttosto leggere l’italiano, non perchè non so leggere, per carità. E’ la percezione della lettura è spesso diverso sulla percezione visiva. La lettura è un filo discorso che perde l’accentuazione del soggetto e riferimento fatto di complessi. grazie